Gli esperti chiedono una riforma del processo di costruzione

Le obiezioni e i ricorsi sono tra i più gravi ostacoli all'edilizia residenziale in Svizzera. Un nuovo studio dimostra che non solo causano ritardi nella costruzione, ma anche un aumento dei prezzi delle abitazioni. Gli esperti chiedono un intervento legale chiaro per una maggiore efficienza, certezza del diritto e alloggi a prezzi accessibili.
Uno studio condotto per conto dell’Ufficio Federale per lo Sviluppo del Territorio e dell’Ufficio Federale per l’Edilizia Abitativa lo riassume in poche parole. Le obiezioni (60 %) e i ricorsi (61 %) sono considerati i maggiori ostacoli alla realizzazione di nuovi progetti per i costruttori di alloggi svizzeri. Nel sondaggio completo di oltre 440 esperti del settore edile, dell’architettura, del diritto e dell’amministrazione, è emerso chiaramente che il sistema attuale è in gran parte troppo suscettibile di ritardi e abusi.
In particolare, le cosiddette obiezioni abusive sono una fonte di disappunto. Spesso non servono a proteggere interessi legittimi, ma a bloccare deliberatamente i progetti di costruzione, a volte con motivazioni estorsive.
Conseguenze massicce per il mercato e la società
L’impatto sul mercato immobiliare è di vasta portata. Circa l’80% dei responsabili dell’edilizia intervistati ha dichiarato che le obiezioni e i ricorsi ritardano il lancio sul mercato degli appartamenti. il 71% ha segnalato un aumento significativo dei costi, che si riflette in ultima analisi in un aumento degli affitti e dei prezzi di acquisto.
Soprattutto in tempi di forte carenza di alloggi, questo sviluppo è foriero di dinamite politica e sociale. Le richieste di contromisure decisive si fanno sempre più forti.
Gli esperti chiedono un intervento mirato nel processo di ricorso
Gli autori dello studio propongono misure di ampia portata che il Governo federale, i Cantoni e i Comuni dovrebbero attuare per accelerare i processi di pianificazione e approvazione. Una raccomandazione chiave è che il diritto di appello sia limitato alle “persone direttamente e particolarmente interessate”. I residenti con un interesse generale non sarebbero più automaticamente legittimati.
Inoltre, in futuro le obiezioni ammissibili dovrebbero essere limitate a interessi specifici e individuali. È in discussione anche l’abolizione dell’effetto sospensivo dei ricorsi in materia di edilizia, al fine di contrastare i ritardi arbitrari.
Sollievo sistemico per le autorità
Un’altra leva riguarda la struttura degli organi di ricorso. Una riduzione del numero di fasi di ricorso, un migliore coordinamento tra le autorità competenti e scadenze chiaramente definite potrebbero accelerare notevolmente le procedure. È inoltre fondamentale che gli uffici di autorizzazione siano dotati di personale adeguato, soprattutto nelle città con alti livelli di attività edilizia.
Le decisioni politiche sono imminenti
Lo studio è stato condotto come parte del piano d’azione nazionale contro la carenza di alloggi. L’ARE e il BWO stanno ora esaminando le misure proposte per trasmetterle al DATEC e al DEFR. Su questa base, il Consiglio federale deciderà quali proposte raccomandare per l’attuazione.
Una cosa è certa: senza adeguamenti di vasta portata alla procedura di protezione legale, c’è il rischio di altri anni di stallo. La volontà politica di una riforma strutturale è ora necessaria per uno sviluppo abitativo sostenibile.