Una carriera mondiale

Novembre 2020

Rendere in poche linee la carriera di una personalità come Mario Botta è forzatamente un esercizio riduttivo. Nato nel 1943 a Mendrisio, dopo un periodo d’apprendistato a Lugano frequenta il liceo artistico di Milano e prosegue i suoi studi all’Istituto Universitario d’Architettura di Venezia, dove si laurea nel 1969 con i relatori Carlo Scarpa e Giuseppe Mazzariol. A Venezia ha occasione di incontrare e lavorare per Le Corbusier e Louis I. Kahn. Nel 1970 apre il proprio studio a Lugano. Nel 1976 è chiamato come visiting professor al Politecnico di Losanna e nel 1987 presso la Yale School of Architecture a New Haven (USA). Dal 1983 è professore titolare delle Scuole politecniche svizzere, dal 1982 al 1987 è stato membro della Commissione federale delle Belle Arti. Innumerevoli i premi e i riconoscimenti internazionali, come pure i dottorati honoris causa. Mario Botta è, tra l’altro, l’ideatore dell’Accademia di architettura e del Teatro dell’architettura di Mendrisio.

Dalle prime realizzazioni di case unifamiliari in Ticino, il suo lavoro ha abbracciato molte tipologie edilizie in tutto il mondo. Qualche esempio: il MOMA museo d’arte moderna a San Francisco; la cattedrale della resurrezione a Evry; il museo Jean Tinguely a Basilea; la sinagoga Cymbalista a Tel Aviv; la biblioteca municipale a Dortmund; il centro Dürrenmatt a Neuchâtel; la torre Kyobo e il museo Leeum a Seoul; gli edifici amministrativi della Tata Consultancy Services a Nuova Delhi e Hyderabad; la ristrutturazione del Teatro alla Scala di Milano; il centro benessere Tschuggen Berg Oase di Arosa; la sede Campari e residenze a Sesto San Giovanni; la biblioteca dell’Università Tsinghua a Pechino; l’hotel Twelve at Hengshan a Shanghai; lo Tsinghua University Art Museum a Pechino; il ristorante Fiore di Pietra sul Monte Generoso. ■

Una carriera mondiale

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