Riduzione dell’ossido di azoto con il riscaldamento a legna
I ricercatori dell'Istituto Fraunhofer UMSICHT hanno sviluppato una tecnologia in grado di ridurre le emissioni di ossido di azoto dalla combustione del legno fino all'80%. Il principio della messa in scena del combustibile migliora la qualità dell'aria e consente un utilizzo più ecologico dei rifiuti di legno.
Il riscaldamento a legna ha perso consenso negli ultimi anni, in quanto rilascia sostanze inquinanti come il particolato e gli ossidi di azoto, oltre ai gas serra. In particolare, la combustione di rifiuti di legno con un elevato contenuto di azoto, come i residui di truciolato, produce alti livelli di NOx. I ricercatori dell’Istituto Fraunhofer hanno sviluppato una tecnologia che riduce gli ossidi di azoto fino all’80%, riducendo così l’impatto ambientale dei sistemi di riscaldamento a legna.
Stabilizzazione del combustibile per una combustione pulitaIl nuovo metodo si basa sul principio della stabilizzazione del combustibile. Il combustibile viene bruciato in due zone.
- La combustione principale dei residui di legno solido avviene nella zona primaria.
- Nella zona secondaria, un combustibile aggiuntivo crea una zona di riduzione in cui gli ossidi di azoto vengono abbattuti mediante processi chimici.
Il gas naturale è attualmente utilizzato come combustibile di riduzione, ma i ricercatori stanno lavorando su alternative biogeniche come la polvere di legno per sostituire i combustibili fossili a lungo termine.
Riduzione significativa degli NOx nei testI test sono stati effettuati in un impianto di combustione da 250 kW che bruciava residui di truciolato. Senza misure, le emissioni di NOx erano pari a 1.955 mg/m³, ma grazie alla stadiazione del combustibile, sono state ridotte a 361 mg/m³ – ben al di sotto del valore limite di 370 mg previsto dalla 44esima Ordinanza Federale sul Controllo delle Immissioni (BImSchV). Questi valori dimostrano il potenziale della nuova tecnologia, che può essere utilizzata in impianti di combustione di medie dimensioni tra 100 kW e 2 MW.
Retrofitting e nuovi standardOltre ad essere utilizzata nei nuovi impianti, la tecnologia offre anche un’opzione flessibile di retrofit per gli impianti di combustione esistenti. Questo apre prospettive sostenibili soprattutto per l’industria della lavorazione del legno, che desidera utilizzare in modo efficiente i rifiuti di legno. La tecnologia potrebbe anche preparare gli impianti a biomassa più piccoli ai futuri valori limite, dato che il 1° BImSchV non specifica ancora alcun valore limite di NOx per i piccoli impianti.
Prontezza di mercato e ulteriore sviluppoIl team Fraunhofer sta lavorando con partner industriali per ottimizzare ulteriormente la tecnologia e renderla pronta per il mercato. L’obiettivo è sviluppare un sistema che funzioni completamente senza combustibili fossili e che aumenti ulteriormente l’efficienza della riduzione delle emissioni.
La nuova tecnologia per la riduzione degli ossidi di azoto quando si brucia la legna è un passo significativo verso soluzioni di riscaldamento ecologiche. Con la sua flessibilità per il retrofit e la prospettiva dei combustibili biogenici, offre una soluzione lungimirante per l’industria del legno e gli impianti di biomassa.