Il Consiglio federale progetta una nuova legge per le piattaforme di comunicazione e i motori di ricerca
Con una nuova legge, il Consiglio federale vuole regolamentare in modo più rigoroso i grandi servizi di comunicazione come Facebook, Google, TikTok e X. L'obiettivo è creare maggiore trasparenza ed equità e rafforzare i diritti degli utenti. La consultazione sul disegno di legge durerà fino al 16 febbraio 2026.
Oggi, lo spazio digitale è ampiamente controllato da poche piattaforme globali. Aziende come Meta, Alphabet, TikTok e X gestiscono infrastrutture di comunicazione centralizzate secondo le proprie regole. Queste aziende non solo influenzano i contenuti visibili, ma anche le modalità di comunicazione pubblica e di formazione delle opinioni. Il Consiglio federale ritiene che questo sia un rischio crescente per il dibattito democratico in Svizzera e vuole contrastarlo con la nuova legge.
Protezione degli utenti e procedure costituzionali
Il fulcro della normativa è una procedura di segnalazione vincolante per i contenuti illegali. Le piattaforme devono consentire agli utenti di segnalare in modo semplice i contenuti sospettati di essere criminali, come la diffamazione, l’abuso o l’incitamento all’odio. Allo stesso tempo, i provider devono giustificare le loro decisioni di moderazione in modo comprensibile, informare le persone interessate e fornire procedure di reclamo interne. La risoluzione extragiudiziale delle controversie dovrebbe servire come ulteriore misura di protezione in caso di conflitto.
Trasparenza nella pubblicità e negli algoritmi
Oltre alla gestione dei contenuti, la legge si concentra anche sul potere economico e algoritmico delle piattaforme. Sono previsti nuovi obblighi di trasparenza per l’etichettatura della pubblicità, l’uso di sistemi di raccomandazione e la creazione di archivi pubblicitari accessibili al pubblico. In futuro, le autorità e gli istituti di ricerca dovranno avere accesso ai dati rilevanti delle piattaforme. Un passo importante non solo in termini di politica democratica, ma anche di strategia di localizzazione.
La rappresentanza legale in Svizzera diventa obbligatoria
Un altro punto rafforza l’applicazione legale. I fornitori stranieri che non hanno una filiale in Svizzera devono nominare un rappresentante legale in Svizzera. La proposta di legge crea quindi un mezzo efficace per obbligare le aziende globali a rispettare gli standard nazionali. Una misura che crea chiarezza giuridica e posiziona la Svizzera come centro digitale in grado di agire a livello normativo.
Regolamentazione mirata anziché sovraregolamentazione
La legge si rivolge esplicitamente solo alle piattaforme molto grandi. Definite come servizi con una portata mensile di almeno il dieci percento della popolazione residente permanente, ossia circa 900.000 utenti. In questo modo, la legge rimane mirata e proporzionale, senza gravare sui fornitori più piccoli o sulle start-up.
Consultazione e domande aperte
La consultazione durerà fino al 16 febbraio 2026. Autorità, associazioni, aziende e altre parti interessate sono invitate a partecipare. Particolare attenzione è rivolta al feedback sulle disposizioni previste per la protezione dei minori e sulla struttura specifica della procedura di notifica.
Un segnale per la concorrenza digitale in materia di localizzazione
Con la nuova legge, la Svizzera si posiziona nella concorrenza internazionale in materia di localizzazione come Paese con regole chiare ed eque nello spazio digitale. Questo crea nuove condizioni quadro per gli investitori, gli operatori di piattaforme e i modelli di business digitali. Chiunque voglia accedere al mercato svizzero, in futuro dovrà concentrarsi su trasparenza, responsabilità e diritti degli utenti. Un passo decisivo verso un ecosistema digitale responsabile.