Norman Gobbi punta sulla sostenibilità in Ticino
Dal 1° settembre Norman Gobbi è a capo della Divisione delle costruzioni del Cantone Ticino. Nell'intervista mostra una visione chiara. Sostenibilità, adattamento climatico e stretta collaborazione con i comuni saranno i pilastri di una nuova cultura edilizia nel sud della Svizzera. Il Consigliere di Stato Gobbi parla dell'equilibrio tra densificazione e tutela del paesaggio, delle opportunità offerte dall'edilizia in legno e dai concetti modulari. E anche della responsabilità del Cantone per la disponibilità di alloggi a prezzi accessibili e condizioni di lavoro sicure.
Signor Gobbi, da poco è responsabile dell’edilizia nel Cantone Ticino. Quali sono le sue prime priorità in questo ambito?
«Nel mio nuovo ruolo di responsabile della Divisione delle costruzioni, che ricopro dal 1° settembre, la priorità è di avviare contatti con tutti i principali attori del settore edilizio in Ticino, per comprendere la loro visione della situazione attuale e delle prospettive – a breve, medio e lungo termine.»
Come intende rendere la pianificazione del territorio in Ticino più sostenibile, in particolare nel delicato equilibrio tra densificazione e protezione del paesaggio?
«Il Canton Ticino ha una conformazione geografica molto diversa da quella dei Cantoni dell’Altopiano. Tutto si concentra nei pochi metri quadrati dei fondovalle, già fortemente antropizzati nel corso del XX secolo: questo rende molto difficile conciliare tutte le funzioni che il territorio deve svolgere, e garantendo al contempo il massimo grado possibile di sostenibilità e di qualità di vita. La chiave sta in una pianificazione lungimirante, oltre alla pazienza di rimediare rimediare, passo dopo passo, agli errori ereditati dal passato.»
Che ruolo gioca il cambiamento climatico nella sua politica edilizia? Ci sono piani concreti per un’edilizia resistente al clima nel Cantone?
«Il Ticino si estende dai 200 agli oltre 3’000 metri di altitudine ed è quindi particolarmente esposto agli effetti dei cambiamenti climatici. Il Consiglio di Stato ne è consapevole e ha inserito la mitigazione di questi fenomeni fra gli obiettivi del suo programma di lungo periodo.»
Qual è la sua posizione sulla promozione dell’uso del legno e della costruzione modulare nell’edilizia pubblica?
«Oltre il 50% della superficie del nostro Cantone è coperto da foreste. È quindi evidente il nostro interesse a promuovere l’utilizzo di questa risorsa, abbondante e di alta qualità. Lo Stato c’è e farà la sua parte in questo ambito: mi aspetto inoltre impulsi creativi dalla nostra Accademia di architettura e, ovviamente, una crescente sensibilità da parte dell’economia privata.»
Lo spazio abitativo nel Ticino sta diventando sempre più scarso e costoso. Quali strategie intende adottare per creare alloggi a prezzo accessibile?
«La nostra Costituzione affida la gestione di questi temi, in primo luogo, ai Comuni: la considero una scelta saggia, visto che le autorità locali conoscono a fondo ciò che accade sul territorio e possono quindi reagire tempestivamente alle trasformazioni del contesto abitativo. Detto questo, il Cantone segue la questione con la massima attenzione ed è pronto a intervenire a livello normativo, laddove sia opportuno farlo.»
Come intende collaborare con i Comuni per garantire una pianificazione territoriale coerente e uniforme?
«La nuova Legge federale ha cambiato completamente il paradigma e il Ticino l’ha recepita nel suo Piano direttore: è evidente che – per i motivi legati alla conformazione del territorio di cui ho parlato – il tema della densificazione è particolarmente delicato per il nostro Cantone. L’attuazione di questa strategia richiederà un ampio dibattito sia tra le istituzioni sia all’interno della società nel suo insieme.»
Nella Svizzera tedesca e nella Svizzera romanda, le promozioni economiche sono molto attive. Quanta energia investe il Cantone e i singoli distretti, rispettivamente, le regioni economiche nel posizionamento e cosa fanno concretamente?
«Il Ticino lavora costantemente per posizionarsi come una regione dinamica e aperta all’innovazione. Ci troviamo a poco meno di due ore dai poli economici di Zurigo e Milano, e in futuro possiamo ambire ad accogliere realtà che vogliono rimanere connesse al dinamismo di queste metropoli senza doverne per forza subire gli svantaggi in termini di qualità di vita.»
Quali insegnamenti trae dal suo periodo come direttore della sicurezza per il suo nuovo ruolo nel settore delle costruzioni?
«L’attenzione per la sicurezza è una «forma mentale», e aiuta in tutte le situazioni della vita – specialmente nelle professioni in cui le persone rischiano infortuni gravi o addirittura mortali. Sarà quindi per me una priorità rafforzare la consapevolezza su questi argomenti e cercare di tendere a un settore dell’edilizia in cui le persone possano lavorare senza mai dovere temere per la propria incolumità.»
Come gestisce il passaggio da un’area fortemente incentrata sulla sicurezza a un settore più tecnico?
«Il nostro sistema di milizia stimola a essere «amatori illuminati», evitando una specializzazione eccessiva e mantenendo la consapevolezza che l’attività dello Stato non è fatta di compartimenti stagni, ma di organi interconnessi, che devono lavorare in costante dialogo.»
Vede il suo nuovo ruolo come un compito a lungo termine o piuttosto come una soluzione temporanea fino alla fine della legislatura nel 2027?
«Come ho detto più volte, la gestione del territorio è la mia grande passione dopo quella per le istituzioni.»
Informazioni personali
Il 48enne Norman Gobbi è Consi-gliere di Stato del Cantone Ticino e attuale Presidente del Governo cantonale. Nato a Quinto e domiciliato ad Airolo, è sposato e padre di due figli. Dopo la laurea in Scienze della comunicazione presso l’Università della Svizzera italiana, ha intrapreso una lunga carriera politica che lo ha portato a rappresentare il Ticino sia a livello cantonale sia federale. Dal 2011 fa parte del Consiglio di Stato, dove si impegna per la sicurezza, la coesione e lo sviluppo sostenibile del Cantone. In ambito nazionale, è membro della Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP), dove presiede la Commissione del diritto penale. Inoltre è membro di diversi comitati e fondazioni, tra cui la Fondazione Nizzola e la Fondazione Alpina per le Scienze della Vita. Colonnello dell’esercito svizzero, Gobbi è profondamente legato alla sua regione alpina e partecipa attivamente a numerose iniziative volte a valorizzare il territorio ticinese.