“Il settore edile è più agile di quanto molti pensino”

L'industria edilizia svizzera sta affrontando profondi sconvolgimenti e sta rispondendo con una notevole flessibilità. Rebecca Kull, COO e proprietaria di HRS Real Estate e membro del consiglio di amministrazione di Entwicklung Schweiz, parla dei salti di efficienza grazie alla digitalizzazione, del nuovo ruolo degli appaltatori generali e totali e della necessità di una riforma politica nell'edilizia residenziale.
Articolo basato su un'intervista pubblicata nella rivista specializzata SVIT Immobilia nell'ottobre 2025. L'articolo è disponibile qui: LINK

Ottobre 2025

“Amo quello che facciamo”, dice Kull. “Se lo si fa in modo professionale, l’edilizia è ancora economicamente interessante” Tuttavia, sottolinea che i requisiti legali, le obiezioni e le lunghe procedure rallentano notevolmente il processo di costruzione. Tuttavia, la pandemia ha dimostrato l’adattabilità del settore: “Non abbiamo dovuto chiudere nessun cantiere. Questa è stata la resilienza in azione”

Per Kull, la forza del settore sta nella sua capacità di adattarsi alle nuove condizioni. Sottolinea l’alto livello di certezza del diritto in Svizzera, ma mette in guardia dalla crescente “decelerazione” causata da procedure lunghe e ricorsi che bloccano miliardi. Questo vale anche per le aziende, gli investitori e i clienti pubblici.

La digitalizzazione aumenta il potenziale di efficienza
Kull descrive la crisi di produttività spesso citata nel settore delle costruzioni come superata. La digitalizzazione e la modellazione delle informazioni sugli edifici hanno rivoluzionato i processi di produzione e comunicazione. “Oggi lavoriamo con tempistiche chiare, consegne just-in-time e coordinamento digitale tra tutti i mestieri”, spiega.

I progetti basati sul principio “BIM to Field” hanno portato a guadagni di efficienza dal 10 al 15 percento nell’azienda. “Questo ha un impatto diretto su qualità, scadenze e costi. È l’aspettativa giustificata dei nostri clienti”, afferma Kull. In particolare, i progetti complessi, come il Circle dell’aeroporto di Zurigo, hanno accelerato la trasformazione digitale dell’azienda.

Nuove collaborazioni nel settore edile
Kull ha osservato che gli appaltatori generali e totali sono diventati più aperti a modelli contrattuali flessibili. Sviluppo Svizzera sta promuovendo in modo specifico modelli integrati in cui la pianificazione e l’esecuzione sono più strettamente interconnesse. “Molte delle regole ferree del classico contratto tra appaltatore generale e appaltatore totale non sono più sacrosante”, spiega.

L’obiettivo è una cultura cooperativa in cui le aziende condividono i rischi e sfruttano le opportunità insieme. “Un fornitore non ha motivo di insistere sui contratti di ieri” Kull vede la diversità dei modelli, dall’approccio di alleanza ai modelli di responsabilità globale, come una risposta alla crescente complessità dei progetti.

Cambiamento generazionale e nuova cultura del lavoro
Anche le strutture interne stanno cambiando. L’uso di strumenti digitali è una questione ovvia per le generazioni più giovani. “Le soluzioni software, l’intelligenza artificiale e gli strumenti di comunicazione come Teams hanno cambiato in modo massiccio il nostro modo di lavorare. I tempi di viaggio si sono ridotti e i percorsi decisionali sono diventati più brevi” Questo rende il settore più attraente come datore di lavoro.

Per Kull, l’agilità delle aziende JV/TU comprende anche la capacità di attrarre e trattenere i talenti. “I nostri progetti sono il nostro biglietto da visita”, afferma. “I giovani si rivolgono a noi perché vogliono essere coinvolti in progetti edilizi grandi e visibili”

Ostacoli politici e responsabilità
Oltre all’innovazione tecnologica e organizzativa, Kull chiede il realismo politico. Secondo lei, le procedure di approvazione sempre più lunghe e il gran numero di obiezioni stanno paralizzando l’edilizia residenziale. “Abbiamo progetti che sono in preparazione da oltre un decennio. Questo vincola enormi risorse e scoraggia gli investitori”

Descrive l’attuale spirale di regolamenti come “tossica”. La richiesta di appartamenti più numerosi e più economici è giustificata, ma è in contrasto con l’aumento delle normative. “È necessario un ripensamento dell’amministrazione e della politica. Più cooperazione, meno sfiducia”

Conclusione: l’apertura come principio di successo
Rebecca Kull chiarisce che il settore edile deve plasmare il proprio futuro, in modo digitale, cooperativo e coraggioso. “Il BIM è un principio dirompente, simile al CAD nella progettazione del passato. Chi si apre ne beneficerà. Chi resta fermo viene lasciato indietro” L’industria edile, afferma, è da tempo un riflesso della società, più agile, più esigente e più collegata in rete che mai.

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