Il doppio utilizzo del terreno aumenta la produzione di energia solare

L'impianto di trattamento delle acque reflue del Lago di Thun (ARA) e dhp Technology hanno messo in funzione il tetto pieghevole solare HORIZON. Con una potenza di 3,6 megawatt di picco, il sistema è il tetto pieghevole solare più grande del mondo.

Zizers GR/Uetendorf BE, Novembre 2025

Secondo un comunicato stampa, ARA Thunersee ha inaugurato HORIZON, il più grande tetto pieghevole solare mobile del mondo. È stato realizzato dall’azienda cleantech dhp Technology di Zizers. Con una capacità installata di 3,6 megawatt di picco e circa 3 gigawattora di elettricità, il sistema alimenterà 700 famiglie.

Secondo ARA Thunersee, l’impianto, che copre più di 20.000 metri quadrati, si basa sulla tecnologia sviluppata da dhp Technology. Il CEO di dhp, Gian Andri Diem, vede un grande potenziale nella generazione di energia nei siti esistenti. “È così che creiamo progresso senza occupare spazio aggiuntivo”, ha dichiarato.

Secondo la descrizione del progetto di dhp, l’utilizzo efficiente del terreno è la chiave per fare progressi nella transizione energetica attraverso il fotovoltaico. Gli impianti di trattamento delle acque reflue, le aree logistiche, gli acquedotti e i parcheggi sono particolarmente adatti alla produzione di energia solare, grazie alle aree precedentemente inutilizzate. Secondo Ingo Schoppe, Amministratore Delegato di ARA Thunersee, “un utilizzo intelligente del territorio contribuisce attivamente alla sicurezza dell’approvvigionamento, all’efficienza economica e alla protezione del clima”.

Il tetto pieghevole solare copre diversi chiarificatori e sfrutta due volte le aree infrastrutturali esistenti: per il trattamento delle acque reflue a terra e per la generazione di energia solare sopra. L’elettricità generata è destinata al trattamento delle acque reflue e all’approvvigionamento locale.

Basato sulla tecnologia delle funivie svizzere, il tetto è in grado di reagire alle condizioni meteorologiche estreme. Si ripiega automaticamente in caso di tempeste, neve o grandine. Ciò consente di raggiungere la sicurezza operativa e la produzione di energia senza dover intervenire nei processi in corso.

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