Sostenibilità per il Pian Scairolo

Dicembre 2019

Un polo della farmaceutica sul Pian Scairolo: è il progetto dell’IBSA, la storica azienda ticinese, che prevede di accentrare alle porte di Lugano i settori produzione, sviluppo e stoccaggio, attualmente ripartiti in una dozzina di sedi sparse sul territorio cantonale. Così, in un’area nota oggi soprattutto per l’intenso traffico, sorgerà il Centro CorPharma IBSA, un quartiere all’insegna della sostenibilità ambientale.

Cresciuta esponenzialmente dai 40 collaboratori del 1985 agli odierni 660 solo in Ticino, nel corso degli anni IBSA si è vista costretta ad aprire di continuo nuove sedi. L’esigenza di concentrare tutto in un unico sito risale già al lontano 2001, quando l’azienda contava 240 collaboratori (oggi il gruppo IBSA ne conta 1600), e nel frattempo è diventata impellente. Purtroppo però quel primo progetto finì in un nulla di fatto a causa di vari ostacoli burocratici, che finalmente si sono sbloccati un paio d’anni fa.

Da qui la visione di accentrare in un unico quartiere, una sorta di «campus della farmaceutica», tutti i «contenuti» dell’azienda, come li definisce l’architetto Christophe Almeida Direito, responsabile Building & Infrastructure dell’IBSA: uffici dell’headquarter, reparti produzione, laboratori di ricerca e sviluppo e la logistica.

Un progetto titanico
Quello del Pian Scairolo è sicuramente uno dei maggiori progetti di edilizia industriale mai avviati in Ticino. Si parla, infatti, della trasformazione di oltre 68’000 m2 di superficie edificabile. Enorme anche l’investimento finanziario previsto: tra gli 80 e i 100 milioni di franchi. Altrettanto enorme è stata la sfida burocratica da superare, visto che l’area dove sorgerà il futuro CorPharma IBSA si trova a cavallo di due comuni, ossia Lugano e Collina d’Oro. Il grosso dei lavori dovrebbe essere completato entro il 2025.

La prima fase del progetto – già avviata – prevede la ristrutturazione completa dell’edificio dell’ex palestra Titanic, dove verrà trasferita l’attuale sede di Massagno con un centinaio di posti di lavoro. Uno stabile che occupa circa 5500 m2 e che si eleverà su quattro livelli, per una superficie utile lorda di circa 11’000 m2. Solo per questa struttura, IBSA prevede una spesa attorno ai 55/60 di milioni di franchi.

In armonia con l’ambiente
Oltre a questa costruzione, il futuro Centro contempla altri tre edifici (magazzino, laboratori, produzione, corpi tecnici), già oggi parzialmente occupati da IBSA, situati sull’altro lato della strada cantonale, la quale segna il confine tra i comuni di Lugano e Collina d’Oro. Particolarità: saranno collegati al sedime ex Titanic tramite un tunnel sotterraneo dotato di binari per il trasporto materiali e di condotte per i fluidi. Una scelta, quest’ultima, che non comporta alcun impatto ambientale. Come sottolinea l’arch. Almeida, l’inserimento armonico nell’ambiente circostante è infatti un criterio fondamentale del progetto, perseguito anche con altri accorgimenti architettonici quali, ad esempio, tetti e pareti ricoperti di verde, nonché tutti gli impianti industriali incorporati nell’involucro degli edifici.

L’aspetto della sostenibilità ecologica viene incentivato anche con l’impianto fotovoltaico posto sul tetto dell’edificio ex Titanic, che renderà il centro IBSA completamente autosufficiente per quanto riguarda la produzione di calore. La sostenibilità è stata promossa anche tramite la scelta di materiali da costruzione il più possibile sostenibili: calcestruzzo, vetro e alluminio. Inoltre, gli edifici soddisferanno i parametri standard Minergie, ovvero: cura dell’involucro dell’edificio e livello di consumo energetico estremamente basso con un’elevata percentuale di energia rinnovabile.

Meno traffico e più verde
Grande attenzione è stata data anche alla mobilità, un tema particolarmente caldo in quest’area a forte traffico. I 492 posteggi situati nell’immobile ex Titanic saranno ridotti a 200, come da regolamenti Cantonali, in modo da scoraggiare l’uso dell’automobile. Inoltre, IBSA ha avviato uno studio per la mobilità aziendale e aderisce al Piano di mobilità comprensoriale, che prevede l’introduzione di navette interaziendali che vanno a prendere i lavoratori frontalieri direttamente oltre confine, nel Comasco e nel Varesotto. Il servizio si trova già in fase di sperimentazione con due navette giornaliere.

Rimanendo in tema di ambiente, una componente importante del progetto sarà il cosiddetto «parco verde», un’area da 10’000 m2 che ospita anche un biotopo protetto in cui sono presenti alcune specie rare d’importanza nazionale. Il parco sorgerà sulla «sponda destra», nel comune di Collina d’Oro e, come spiega l’arch. Almeida, «si affaccerà sui nostri impianti con un «fronte verde verticale» che renderà unitario tutto il complesso». Sull’altra metà della superficie ci sarà invece il terreno dove l’IBSA coltiva le piante medicinali. Il parco diventerà una zona ricreativa aperta al pubblico, in particolare alle scolaresche, con percorsi didattici. ■

Scheda Progetto «IBSA Institut Biochimique», Lugano e Collina d’Oro

Committente

IBSA Institut Biochimique SA www.ibsagroup.com

Posizione

Pian Scairolo, Lugano e Collina d’Oro

Superficie edificabile

«Quartiere PQ4», 68’700 m2.

Idea/destinazione

CorPharma IBSA Polo produttivo farmaceutico, uffici, logistica/magazzini e laboratori ricerca e sviluppo

Occupazione al suolo

14’000 m2.

Volume edificio

100’000 m3 (volume prima fase edificio Ex Titanic)

Parco verde

21’700 m2.

Date

2017–2025

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